I’A.D.L.V in Vaticano

31 ottobre 1993

Da ieri i dipendenti del Vaticano hanno gli stessi diritti degli altri lavoratori. La Santa Sede, con una lettera dell’Arcivescovo Schotte, ha infatti riconosciuto ufficialmente l’Associazione Dipendenti Laici Vaticani. “Questo atto – ha commentato il presidente, Valerio Arringoli – ci consente di rappresentare e tutelare i diritti dei lavoratori vaticani anche presso quegli enti che finora si sono mostrati restii ad intrattenere rapporti con noi”. Ad approvare lo statuto dell’associazione è stata direttamente la “superiore autorità”, cioè il
papa. I dipendenti vaticani, i cui stipendi non sono sottoposti a tasse, hanno comunque belle e pronte nuove richieste: “La nostra retribuzione base – affermano – marcia con una svalutazione dell’8-10 per cento rispetto al potere d’ acquisto del 1985”. Ma le più arrabbiate sono le donne: “Nel regolamento – lamentano – non si prevedono permessi per le malattie dei figli”. E propongono di istituire in vaticano “un asilo nido, una scuola materna, un baby parking”, almeno per i mesi di luglio e settembre. “Sarebbe deludente – avverte Giovanna Guerrieri Nalin, che lavora presso il pontificio consiglio per i laici – che proprio in vaticano non vengono protette e favorite le famiglie.

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