Care Colleghe e cari colleghi
Viviamo un momento non facile, in cui le trasformazioni dovute alla pandemia e le necessarie politiche di bilancio restrittive a livello planetario hanno inevitabilmente avuto effetti anche sul mondo del lavoro in Vaticano e in tutta la Santa Sede
Difendere le professionalità
La peculiarità del nostro compito ci invita a guardare a quanto sta succedendo in un`ottica di lungo periodo, consapevoli che, come ha detto Papa Francesco, “siamo tutti sulla stessa barca”.
Al contempo dobbiamo ribadire che le nostre professionalità, chi per un verso chi per un altro, hanno un valore che va difeso. Un valore che non è solo economico ma anche e soprattutto umano. Questo abbiamo cercato di far capire in questo anno in cui si è insediato il nuovo esecutivo.
Puntare sul dialogo per motivare i lavoratori del Vaticano
Alcuni provvedimenti, vedi il taglio del biennio o il blocco degli avanzamenti di carriera, hanno minato le certezze di tanti, è la prima volta che in qualche modo si è intervenuti sulla base retributiva. Ci sono state eccezioni a questa politica di contenimento dei costi, ma l’Adlv pensa che col dialogo, col confronto si possano ottenere risultati importanti, si possa attivare un`azione di risparmio ma al contempo motivare i lavoratori.
Abbiamo sempre cercato di porre questioni mai in una logica di contrapposizione, piuttosto di proposta, per tutelare il bene comune. Questioni che sono entrate nel merito, mettendo in luce disfunzioni che potrebbero essere corrette nell`interesse di tutti.
Serve mettersi in gioco
Il nostro obiettivo è collaborare per far sì che la comunità di lavoro al servizio del Santo Padre proceda in armonia. Un compito che l`Adlv, organismo di rappresentanza dei lavoratori vaticani, fa dal 1982, anno della sua fondazione, un compito che può essere rafforzato nella consapevolezza di tutti, e con l`aiuto di tutti. Servono donne e uomini, in grado di mettersi in gioco, per rafforzare i valori di cui l`Adlv è portatrice. Ringrazio tutti per l’apporto dato finora, in particolare modo l’ex segretario generale Alessandro Candi, ora in pensione, convinto che la strada che abbiamo intrapreso sia quella giusta.Il segretario generale
Alessandro Guarasci