In Vaticano gli stipendi crescono del 5%, ma inflazione e affitti pesano di più

E’ arrivato l’adeguamento degli stipendi in base all’Asi. Eppure anche così non si riesce a recuperare tutta l’inflazione e la rivalutazione degli affitti Apsa

Il doppio binario ASI-inflazione rischia di far diminuire in modo sensibile il potere d’acquisto degli stipendi dei dipendenti del Vaticano. Se a questo poi si aggiunge che la rivalutazione degli affitti Apsa tiene conto dell’inflazione reale si capisce come molti dipendenti vaticani rischino di veder ridotto il loro salario reale.

L’inflazione colpisce di più i beni alimentari

Mercoledì l’Istat ha confermato che, se la tendenza attuale dovesse essere confermata, l’inflazione per il 2023 di dovrebbe essere del 10%. Rispetto al 2022, si attenua la dinamica  dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un rallentamento (da +12,6% a +12,2%), mentre al contrario si accentua quella dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,5% a +9,0). Insomma l’inflazione c’è e si fa sentire pure in Vaticano.

La rivalutazione dello stipendio si ferma al 5%

Come Adlv non abbiamo mai chiesto un ritorno alla vecchia scala mobile, ma notiamo che l’Asi, dunque l’aggiornamento della paga base dello stipendio, ha un tetto al 5%. E questo nei fatti significa una perdita del potere d’acquisto dei salari vaticani di almeno il 5%. Questa percentuale andrebbe rivista, considerato che probabilmente alti tassi di inflazione li avremo per tutto l’anno in corso. 

Ma gli affitti Apsa salgono quanto l’inflazione

Molti dipendenti del Vaticano hanno poi ricevuto dall’APSA la raccomandata del 15 dicembre 2022 che annunciava l’adeguamento del canone di affitto degli immobili di questa amministrazione e/o da essa gestite alla variazione dell’indice ISTAT, ovvero all’inflazione.  Pur apprezzando il tentativo di andare incontro alle famiglie, soprattutto dei dipendenti vaticani, l’Adlv sottolinea che l’aumento del canone di locazione avviene mentre in Italia si preannuncia una stagnazione economica. Ma non solo: gli stipendi so fermi dal 2008, del bloccati i livelli funzionali e gli straordinari (per la maggioranza dei dipendenti), oltre alla sospensione di uno scatto biennale di anzianità.

Serve maggiore proporzione tra stipendi e affitti

Dunque, a fronte di un’inflazione a due cifre, la crescita degli affitti e delle retribuzioni è penalizzante per i dipendenti. E’ evidente una chiara mancanza di proporzionalità tra i limiti applicati agli stipendi dei dipendenti del Vaticano e l’aumento del canone di locazione. Insomma, su più fronti i salari perdono potere d’acquisto. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *