I livelli funzionali sono parte integrante degli stipendi in Vaticano. Essi, in particolare la loro iniziale assegnazione e gli eventuali passaggi in crescendo durante la carriera del dipendente, rappresentano una questione piuttosto annosa per il Vaticano. Una questione inaspritasi con il Rescriptum ex Audientia N. 004445/G.N. del Segretario di Stato, Cardinal Pietro Parolin, “Adozione di alcuni provvedimenti, utili al contenimento delle voci di spesa concernenti il Personale”. Tale documento recita in proposito: “Sono bloccati i passaggi di livello e le attribuzioni di nuovi profili professionali, anche in presenza di posti disponibili nella Tabella organica”.
Le eccezioni al blocco dei livelli sono molte
C’è crisi, insomma, e il dipendente vaticano, di fronte a una giusta causa, ha sempre dimostrato una buona predisposizione a contribuire in modo costruttivo, foss’anche penalizzante. A partire da questo momento, ossia il 13 febbraio 2014, a parte una primordiale fase di congelamento effettivo delle promozioni, si sono persi di vista i criteri oggettivi di applicazione della norma. Le eccezioni alla regola sono diventate sempre più frequenti. Già in passato, gli elementi concreti legati all’avanzamento livello (tabella organica, mansionario, titoli di studio, esperienza maturata in uno specifico settore, obiettivi conseguiti e meriti riconosciuti, solo per citarne alcuni) si sono dimostrati piuttosto fumosi e, soprattutto disomogenei, variabili da Ente a Ente. Entrare nelle grazie di un Superiore è stato per alcuni, poco encomiabili dipendenti un obiettivo ambitissimo per migliorare la propria carriera. La dignità, prima di tutto, ricordiamo dalle retrovie.
Il blocco degli stipendi in Vaticano è pesante soprattutto per i redditi medio-bassi
La prima domanda che l’ADLV si pone è la seguente: è sopravvenuta qualche nuova disposizione ufficiale che dichiara terminata la crisi economica e, quindi, la necessità di tendere al risparmio? Non manchiamo occasione, in proposito, di ricordare che il taglio delle spese grava, di norma, sul personale inquadrato nei livelli medi e medio-bassi. In poche parole, il supposto e tanto auspicato miglioramento delle condizioni economico-finanziarie della Santa Sede ha invalidato le disposizioni del suddetto Rescriptum? In caso di risposta negativa, quali sono i criteri per contemplare l’eccezione alla regola, semmai questa eccezione potesse essere tenuta in conto? In realtà, l’unico e solo principio di aumento dei livelli dovrebbe essere il merito, associato alla competenza e alla funzione svolta. Uno dei più noti dizionari della lingua italiana (Treccani) definisce l’aggettivo “funzionale” come “inerente alle funzioni esercitate da una persona”. Tutto il resto è arbitrario, così come lo è l’applicazione della regola a macchia di leopardo.
Ci sono enti dove i livelli sono stati dati
L’ADLV è venuta recentemente a conoscenza di passaggi di livello in APSA e presso il Consiglio per l’Economia, e questo non può che rallegrarci. Tuttavia, mentre condividiamo la gioia dei nostri validi colleghi, ci rammarichiamo nel sentire che, per altri, i livelli rimangono bloccati in virtù della suddetta circolare. “Uniformità”, in questo caso, dovrebbe essere la parola chiave. Si auspica vivamente un ritorno a una situazione di “normalità” ispirata a una logica meritocratica e omogenea, a parità di competenze.
Le classi orizzontali rischiano di rallentare le carriere in Vaticano
Nel concludere, non possiamo mancare di segnalare che, in molti casi, le assunzioni di nuovo personale, soprattutto a livello dirigenziale – ma non solo – avvengono con inquadramento a livelli già particolarmente elevati. Tuttavia, i dipendenti della “vecchia guardia” che, in media, entravano al IV–V livello funzionale, hanno maggiori difficoltà a crescere professionalmente, anche in considerazione dell’esistenza delle classi orizzontali che, se applicate (raramente, per quanto si sappia), rallentano comunque il conseguimento di un adeguato riconoscimento, ferme restando le necessarie condizioni di qualità e meriti. Riconoscere il giusto, in modo uniforme e obiettivo, è certamente un incentivo a migliorare la produttività e il clima di lavoro.