Farmacia vaticana

Il Vaticano non è un Paese per i pensionati? Il caso della farmacia

“Non è un Paese per vecchi” è il titolo di un romanzo di Cormac McCarthy ambientato negli Stati Uniti, traslato poi in un noto film dei fratelli Cohen, uscito nel 2007. Il pensiero corre dopo oltre 15 anni ai pensionati vaticani, emarginati dentro le Mura leonine. E sì, proprio di questo si tratta. Basta recarsi infatti davanti al Totem Salva Code della Farmacia Vaticana per prenderne atto, al momento di richiedere il ticket. Tre le possibilità offerte:  dipendenti (tasto A), religiosi (tasto B), esterni e pensionati (tasto C).

I dipendenti in pensione come gli altri clienti

Accade così che i lavoratori pensionati, che hanno prestato servizio in Vaticano, per 20, 30, 40 anni o più anni, siano equiparati ai clienti esterni della Farmacia, nonostante diversamente da questi, siano titolari del Fondo assistenza sanitaria (Fas), regolarmente pagato attraverso trattenuta sulla pensione.

File interminabili alla Farmacia Vaticana

Inoltre diversamente dai clienti esterni – che alla Farmacia Vaticana affluiscono con ricetta medica per reperire farmaci ma una volta entrati anche parafarmaci e ogni altro prodotto in vendita di cura della persona e di cosmesi – i titolari di pensione vaticana sono obbligati a recarsi in Farmacia per l’acquisto dei farmaci prescritti da medici interni e convenzionati con il Fondo assistenza sanitaria del Vaticano. Il risultato è che i pensionati sono costretti a file interminabili con attese che a volte superano le cento persone, vale a dire anche due ore e più di tempo – da trascorrere all’esterno anche con il caldo estremo e il freddo intenso – prima di essere serviti.

Senza frutti il dialogo con il responsabile della Farmacia

La questione, nei termini di ingiusto trattamento e intollerabile emarginazione  dei pensionati, è stata sollevata da diversi associati, che hanno protestato verbalmente in Farmacia ed anche per iscritto per iniziativa di alcune pensionate dell’Associazione donne in Vaticano, che hanno richiesto varie volte d’incontrare il direttore della Farmacia, fra Binish Thomas Mualackal, riuscendovi solo dopo avere interessato mons. Fernando Vergez Alzaga, a quel tempo segretario del Governatorato. Il colloquio avvenuto tra le pensionate e il direttore della Farmacia non ha però ottenuto alcun risultato se non evidenziare un atteggiamento ‘sprezzante’ e stereotipato dell’idea imperante di pensionato in Vaticano. Ovvero il pensionato non ha nulla da fare e quindi può fare la fila a tempo indeterminato. Il pensionato è comunque un privilegiato perché usufruisce del Fas.

Come rispondiamo alle affermazioni senza senso

  1. Il pensionato ancora in giovane età è sovente anche un lavoratore in attività, in forme contrattuali diverse dal dipendente, sia in Vaticano che in Italia
  2. Il pensionato in età più avanzata è un soggetto debole, che abbisogna di maggiori cure sanitarie e non può essere stressato da lunghe attese per curarsi, fino a dover rinunciare
  • Il pensionato di ogni età è spesso impegnato nella cura di familiari più anziani e di nipoti.
  • Il pensionato gode in termini di prestazione sanitarie vaticane di un servizio che ha contribuito e contribuisce a mantenere

A questo spaccato di insensibilità verso le persone anziane, cui si dovrebbe in generale rispetto, si aggiunge un’altra problematica di evidente esclusione dei pensionati, che dovendo fare benzina nel distributore di Santa Marta o acquisti nel magazzino abbigliamento o espletare pratiche nel Governatorato e in altri uffici, sono interdetti dall’accedervi in auto attraverso la Porta S. Anna e rinviati agli accessi opposto rispetto alla Basilica Vaticana del Petriano o del Perugino, il che richiede un gravoso allungamento del percorso, tanto più divenuto improponibile per il traffico creatosi a causa del cantiere aperto a piazza Pia, in vista del prossimo Giubileo. Fortunatamente  non tutte le guardie svizzere e i gendarmi applicano questa norma – non sappiamo se scritta – discriminatoria verso i pensionati.

La direzione dalla Farmacia ci ascolti

Alla luce di quanto esposto chiediamo alla Farmacia Vaticana di ripristinare quanto prima un accesso riservato ai pensionanti, distinto da quello per gli esterni. Chiediamo inoltre che sia revocata l’interdizione per i pensionati di accedere in auto attraverso Porta Sant’Anna a servizi e uffici nella Città del Vaticano.

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