Oltre 340 votanti, la sala di Santa Maria Bambina piena. L’assemblea dell’Adlv di mercoledi 25 settembre è stata ampiamente partecipata ed è andata ben oltre le aspettative di molti. E’ stato un segnale positivo, che sta a dire quanto ci sia voglia di partecipare. Va infatti considerato che nessuno ha potuto beneficiare di permessi di lavoro per intervenire all’incontro. D’altra parte, l’estesa partecipazione degli associati all’ evento è un segnale delle preoccupazioni che serpeggiano tra i dipendenti vaticani. C’è voglia di capire dove stiamo andando.
Gli stipendi dei dipendenti del Vaticano
Bisognava rinnovare gli organi direttivi, ma soprattutto affrontare una serie di questioni che andranno a interessare il mondo del lavoro in Vaticano. Una trentina di mozioni approvate sui temi più vari. Ma è chiaro che la questione stipendi, pensioni e rivalutazione dei salari è stata preponderante. Ad esempio, è stato chiesto che il biennio tagliato sia perlomeno computabile sulla liquidazione e sulla pensione dei dipendenti. E poi, i livelli, bloccati da troppo tempo; un blocco che, nei fatti, ha ridotto in modo drastico il potere d’acquisto dei salari. E’ un dato di fatto che la maggior parte dei dipendenti vaticani, negli ultimi anni, sia diventata più povera, anche se promozioni e nuove dirigenze per alcuni sono diventate realtà.
Sostenere di più le famiglie
E poi, la questione della trasparenza sui bilanci, perché, se è vero che il personale rappresenta un costo, sarebbe utile capire quanto esso realmente incida sul deficit totale e se ci siano altre voci sulle quali risparmiare. Una spesa, hanno detto in tanti, non può essere considerata l’assistenza per i disabili, che invece hanno bisogno di maggiori tutele sanitarie e di vedersi riconosciuto un futuro lavorativo anche in Vaticano. La famiglia, inoltre, va sostenuta concretamente grazie a un robusto sistema di assegni familiari, che oggi esclude i più, ma anche con strumenti che permettano una maggiore conciliazione con i tempi dedicati al lavoro.
Attenzione ai pensionati del Vaticano
Più attenzione hanno poi chiesto i pensionati. La differenza di età pensionabile tra chi ha la pensione vaticana e chi ha una pensione Inps rischia di creare troppi “esodati”. Allo stesso tempo, vanno implementate tutte le misure per limitare i tempi di attesa per accedere ai medici o in farmacia. Secco no a una possibile riforma che tagli gli assegni pensionistici – non certo da nababbi – in Vaticano.
Dialogo e autonomia
Insomma, tanti punti che hanno visto gli iscritti dell’ADLV confrontarsi per quattro ore, coscienti che solo l’unità porterà a risultati concreti. Abbiamo già avviato il processo per la revisione dello statuto e stiamo dialogando con le istituzioni vaticane per acquisire la personalità giuridica, tenendo tuttavia ferma la nostra autonomia, perché solo così potremo servire in modo totale e sincero i dipendenti del Vaticano e la Santa Sede. Possiamo, pertanto, dirci pienamente soddisfatti dell’ esito dell’ assemblea e auspichiamo, com’ è prevedibile dal crescente numero delle iscrizioni, che i dipendenti partecipino in modo sempre più attivo alle iniziative dell’ Associazione