Quale è il senso del lavoro in Vaticano?

I due dipendenti IOR licenziati, Adlv pronta a iniziative concrete

Una vicenda iniziata male e finita peggio. La notizia del licenziamento dei due colleghi dello IOR ci lascia basiti. Avevamo sperato in una risoluzione bonaria della vicenda, ma alla fine un regolamento discutibile ha prevalso sui sacramenti, sui sentimenti più genuini. Da oggi, nei fatti, rischiamo di avere una famiglia povera in più. Chi di noi, infatti, avrebbe la possibilità di sopravvivere senza uno stipendio?

Il matrimonio in Vaticano diventa causa di licenziamento

Ciò che più conta e che fa più male alla Chiesa e a tutti noi cattolici, che la serviamo con il nostro lavoro quotidiano, è l’amara constatazione che il sacramento del matrimonio, ormai svilito in ogni parte del mondo, anziché essere difeso e sostenuto, è diventato causa di licenziamento. Questo al pari di un atto gravemente illecito come il furto o la rivelazione di segreti d’ufficio.

Sì alla libertà d’espressione e alla tutela della famiglia

Ci ‘permettiamo’ di dire la nostra anche in virtù dell’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, che tutela, in ogni angolo del mondo la libertà di espressione, mentre l’articolo 12 tutela la vita familiare. Ci sembra chiaro che il provvedimento dello IOR sia andato oltre ogni diritto umano, ma soprattutto abbia sottoposto il sacro istituto del matrimonio a cavilli giuridici, compromettendo l’immagine della Chiesa: Papa Francesco ha sempre ribadito, in vari contesti, la sacralità della famiglia.

Cosa direbbe l’OIL sulla vicenda?

Se l’Ufficio Internazionale del Lavoro avesse dettagli di questa vicenda, non potrebbe che esprimere biasimo. Infatti tale organismo dell’Onu afferma che il matrimonio non costituisce motivo valido di licenziamento. Dunque, l’atto dello IOR non si basa su un reale motivo legale, ma solo su un regolamento interno, per di più con effetti retroattivi, aspetto contrario a qualsiasi principio di diritto. Ci chiediamo come sia stato possibile approvare un tale regolamento.

L’Adlv pronta a protestare, manca umanità

Come ADLV siamo pronti a prendere iniziative concrete di protesta a sostegno dei nostri due colleghi. Pensiamo che in Vaticano si debba aprire una stagione in cui il diritto del lavoro sia basato su principi universalmente riconosciuti, e non su interpretazioni unilaterali. Colpisce il silenzio assordante degli organi istituzionali e l’apparente carenza di umanità.

Ai nostri iscritti e a tutti i dipendenti rivolgiamo il coraggioso invito di San Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura!”


7 commenti

  1. Apprezzo molto la solidarietà dell’ associazione verso i due dipendenti colpiti dal regolamento, ma a proposito di azioni concrete, quali potrebbero essere quelle da mettere in atto? A quali iniziative state pensando? Sono molto dispiaciuta per la brutta figura che il Vaticano sta facendo con questa vicenda e vorrei tanto che si trovasse una soluzione in grado di riportare serenità.

  2. Io credo che in quest’articolo manchi un fatto fondamentale… se non erro è stato proposto un trasferimento ad uno dei due coniugi all’interno della Santa Sede. Mancando un accordo fra le parti coinvolte, lo IOR ha provveduto ad applicare il regolamento che di per sé non trovo totalmente errato. Come sempre i fatti vanno visti sotto ogni punto di vista ed a 360*

  3. Il matrimonio è un sacramento e non si capisce come possa diventare motivo di licenziamento di due genitori ….e poi accade proprio in Vaticano!
    Sembra incredibile

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