La decisione del Papa di elargire 300 euro ai dipendenti del Governatorato con tre o più figli è un’importante azione di sostegno alle famiglie, che apprezziamo. Essa riflette i principi di rispetto della dignità umana, di bene comune, di sussidiarietà e solidarietà dell’ADLV. È infatti necessario intervenire con serietà e sollecitudine, anche in Vaticano, nell’ambito delle politiche familiari e delle fragilità, intese sotto diversi punti di vista. Non è infatti scontato che sia garantita la necessaria cura a quelle categorie di persone che necessitano di maggiore sostegno. Ci auguriamo dunque che tale decisione del Santo Padre sia estesa a tutti i dipendenti, anche quelli della Santa Sede o degli enti e delle istituzioni ad essa collegati. Si tratta di migliaia di persone che guardano con ottimismo a questa iniziativa ma, al momento, ne sono rimasti esclusi.
I figli disabili over 18 rischiano di essere esclusi
In molti si chiedono la ragione di questa difformità di trattamento che, purtroppo, riguarda diversi ambiti, non ultimo quello della disabilità. Si pensi, infatti, a tutti i figli disabili maggiorenni che, per patologie importanti, non riescono a seguire un percorso di studi regolare e per questo non potrebbero beneficiare del bonus rispetto al fratello o alla sorella normodotati che frequenta l’università.
Servono assegni e bonus per tutti
Generalmente poi, la vera equità la si raggiunge con la progressività, dunque considerando anche tutti coloro che hanno meno di tre figli. Insomma, tutte le disposizioni, incluse le concessioni straordinarie, legate all’estensione del nucleo familiare dovrebbero basarsi su calcoli per singolo figlio.
Necessaria equità di trattamento in Vaticano
L’ equità di trattamento è un principio contemplato nella dottrina sociale della Chiesa, e in Vaticano ve n’è carenza. Pensiamo ai livelli, largamente elargiti in APSA e recentemente nei Musei, anche in deroga alle regole, mentre i dipendenti di altri dicasteri, compresi alcuni settori dello stesso Governatorato (es. servizi economici o annona), non fanno che ricevere secchi no a lecite richieste.
A quando una unificazione delle regole?
Dobbiamo tirare la cinghia, dice la Segreteria per l’Economia. E mentre alcuni la tirano, altri si ingrassano. Emblematico anche il caso di dipendenti che svolgono identiche mansioni, ma a livelli diversi (es. Domus Vaticanae e portieri). Il perché non è dato capirlo, ma sicuramente la giustizia non c’entra. Bisogna essere forse nati sotto una buona stella? Cosa aspettano i responsabili del personale a compiere una massiccia opera di unificazione delle regole e soprattutto di trattamento, dimenticando il paternalismo e guardando ai diritti?
Estendere a tutti i bonus
Per non parlare del bonus carburante assegnato come premio dal Governatorato o dei buoni Amazon del valore di 200€ recentemente donati ai dipendenti APSA in occasione del Natale. A chi il bonus, a chi il panettone. Questo deficit c’è o non c’è? La posizione dell’ADLV è promuovere sempre maggiori iniziative a favore dei dipendenti, e ringrazia il Papa per questa presa di posizione, ma questo va fatto in modo esteso e secondo criteri di giustizia ed equità. Speriamo, quindi, che sia arrivato il momento delle concessioni e non più dei tagli.