Davvero non capiamo, come esecutivo dell’Associazione dei Dipendenti Laici Vaticani, l’eccessivo entusiasmo di alcuni commentatori circa il risultato del bilancio consolidato 2024 della Santa Sede che, dopo anni di deficit, sembra chiudere con un avanzo di 1,6 M€. È il segno di un reale cambiamento?
Il bilancio sia pubblico
In conformità con la riforma della Pubblica Amministrazione, iniziata in Italia qualche decennio fa, ci piacerebbe, innanzitutto, veder regolarmente rispettato l’obbligo di pubblicità del bilancio preventivo e consuntivo consolidato, con il dettaglio delle voci e la relativa documentazione esplicativa /certificativa, piuttosto che leggere slides che, per quanto graficamente accattivanti, non possono dirsi esaustive per chi volesse andare più a fondo. Auspichiamo, almeno, che tale importante traguardo possa favorire l’avvio di una nuova stagione. Attenzione, però: “la tanto attesa svolta finanziaria richiederà future conferme” e “la piena sostenibilità finanziaria è un obiettivo da raggiungere nel lungo termine”.
Costi del personale aumentati per effetto degli stipendi dei dirigenti?
In attesa di tali conferme, i dipendenti, che salutano la notizia con scetticismo e tanta più incertezza sulla loro sorte, tornano a sperare di vedersi restituito il biennio sospeso in tempi di magra. Questa ipotetica situazione di maggiore tranquillità economica avrà effetti positivi anche sul personale non manageriale? Saranno finalmente aggiornate le tabelle retributive ferme al 2008? Verranno sanate le disparità di trattamento interne e regolarizzati i criteri d’assegnazione dei livelli funzionali? E, soprattutto, che ne sarà delle nostre pensioni? Il personale è il primo a non percepire i benefici di un maggiore incremento in questa voce di bilancio (+7,9M€). Forse i vantaggi sono solo per specifiche fasce di personale? La crescita di questa posta di bilancio, infatti, evidentemente superiore a quella che risulterebbe dal normale adeguamento degli stipendi all’inflazione o dalla progressione degli scatti biennali, potrebbe essere legata alla crescita di stipendi apicali, a promozioni, a nuove assunzioni, all’incremento del numero dei dirigenti. La maggior parte dei dipendenti non ha di certo recuperato la perdita del potere d’acquisto dovuta all’aumento sempre crescente dei prezzi.
Bilancio in positivo in modo strutturale?
Molti dipendenti chiedono spiegazioni all’ADLV circa i possibili effetti di questo avanzo. L’ADLV è sempre molto prudente nel dare rassicurazioni. Nel caso specifico, è stato palesemente dichiarato come questo risultato sia il frutto di donazioni e di un miglioramento delle performance finanziarie dovute a un favorevole andamento del mercato negli ultimi due anni, ossia più a fattori eccezionali che alle decisioni del neo Comitato Investimenti o, in generale, delle politiche della SPE o del Consiglio per l’Economia, organismo, quest’ultimo, che sembra avere più un ruolo segretariale che funzioni di indirizzo. Il bilancio chiude in attivo, quindi, ma non per una piena stabilità operativa. Il problema strutturale non è risolto.
In Vaticano aumentato il costo delle manutenzioni
La Santa Sede dipende in modo molto elevato dalla generosità esterna e dalla volatilità dei mercati finanziari; il livello di autonomia finanziaria rimane basso. La gestione immobiliare cresce di +6,1 M€ (+6%) e rappresenta circa il 50% dei ricavi propri. Tuttavia, è aumentato molto anche il costo delle manutenzioni (verosimilmente relative al patrimonio immobiliare), ossia +11M€. La struttura dei costi appare rigida, con poche aree comprimibili nel breve termine.
Rivedere le tabelle organiche del personale periodicamente
Ora, tenuto conto, che il risultato finanziario è trainato da plusvalenze non ripetibili e dipende fortemente dal comportamento dei mercati finanziari, quali strategie si sta pensando di mettere in atto per tenere alto l’entusiasmo nel medio-lungo termine? E, per quanto riguarda il personale, si farà, come previsto dal nuovo Regolamento Generale della Curia Romana, una seria ricognizione delle tabelle organiche di tutti gli uffici su base quinquennale? Si può sperare in un’analisi dei mansionari e in un rigido processo di selezione del personale a tutti i livelli? Questo garantirebbe una migliore distribuzione delle risorse umane (e quindi un maggior grado di soddisfazione) e un trattamento equo e uniforme per tutti (es. stessa paga oraria e livello per uguale mansione).
L’ADLV, che ascolta i dipendenti, è sempre disponibile ad essere interpellata. Gratuitamente, per giunta
