Le parole odierne di Papa Leone XIV sono per noi uno stimolo per continuare a dialogare, a costruire ponti. Lo afferma una nota dell’esecutivo dell’Adlv, Associazione dipendenti laici vaticani.
Approccio diretto e pastorale sul lavoro in Vaticano
Oggi, in aula Paolo VI, c’erano tanti degli 800 iscritti alla nostra associazione e, in occasione di questa udienza, abbiamo apprezzato l’approccio diretto ma, allo stesso tempo, dialogante e pastorale del Pontefice. Per noi il confronto è fondamentale e su questa linea abbiamo costruito la nostra attività in questi anni.
In passato non sono mancati momenti critici
Lavorare in Vaticano vuol dire appartenere a una speciale comunità; significa essere al servizio della Chiesa, non svolgere un mero impiego. Non sono però mancati, in passato, momenti critici per i dipendenti, legati a certe scelte non comprese né condivise, come la sospensione del biennio, il blocco dei livelli (con relativa penalizzazione delle carriere), la riduzione degli straordinari, le esternalizzazioni, il proliferare di costosi manager e società esterne, la non equità all’interno delle varie amministrazioni, e, per finire, un’annunciata riforma di stipendi e pensioni, che ha destato non poche preoccupazioni.
Risolvere i problemi col dialogo
Una serie di circostanze e novità (non ultima la simbolica regalia interpretata come segno di attenzione per i dipendenti) ci hanno portato a pensare che si possa avviare una nuova stagione di dialogo, nella piena consapevolezza che è questa la via principe per rafforzare una comunità di lavoro che vada oltre le possibili incomprensioni e possa risolvere i problemi tramite un leale confronto, che preveda il rispetto reciproco delle parti dialoganti.
Pazienza e volontà possono fare molto
Il nuovo Pontefice ci infonde grande speranza che tutto questo possa realizzarsi con pazienza e buona volontà. L’applauso scrosciante che lo ha accolto ne è un chiaro segno.