La situazione dei Musei Vaticani non è delle più semplici. Innanzitutto per la complessità della suddivisione interna dei settori, che rappresentano le diverse realtà lavorative di questo Ente: dal corpo di custodia, agli addetti della manutenzione e del personale, fino all’area pubblicazioni. Alcune problematiche sono comuni, anche se caratterizzate da sfaccettature diverse.
Il nodo principale è il monte ore negativo
Attualmente, il problema principale è rappresentato dal monte ore negativo, dovuto all’emergenza pandemia da Covid-19. Questo debito che i dipendenti dei Musei Vaticani hanno maturato nei confronti della Santa Sede non è altro che il totale dei giorni “non lavorati” durante il lockdown, per effetto del divieto, imposto dall’amministrazione ai dipendenti, di raggiungere il proprio posto di lavoro e svolgere regolarmente le proprie mansioni. Uno dei più gravi effetti dell’emergenza sanitaria è stato il debito effettivo di ore imputate esclusivamente al dipendente.
La proposta della Adlv
Era comprensibile, in quel momento storico, la necessità dei Superiori di adottare provvedimenti urgenti per far fronte all’emergenza sanitaria. Tuttavia lascia perplessi, al presente, nel notare che, trascorso il periodo di maggiore criticità, non solo non siano state trovate soluzioni alternative circa la possibilità per i dipendenti dei Musei di occupare altre posizioni lavorative provvisorie, anche in altri enti, ma che non si sia riusciti a trovare un compromesso circa la distribuzione percentuale del significativo carico del debito (diventato, quindi, monte-ore negativo) tra dipendenti e amministrazione. L’Adlv una proposta l’ha fatta: 70% a carico dell’amministrazione, 30% a carico del dipendente.
Il ricorso dei dipendenti dei Musei sul monte ore negativo
Di fronte a questa criticità, due gruppi di dipendenti hanno deciso di fare ricorso e molti, non nutrendo grandi speranze verso una più bilanciata conciliazione, lenta e sofferta, sono intenzionati a fare causa contro l’amministrazione. I rapporti interni fra Direzione e dipendenti stanno risentendo di queste tensioni e ne sono testimonianza le sempre più numerose domande di trasferimento degli impiegati. Facile prevedere che aumentino ancora, se non dovesse trovarsi una soluzione più equa.
E il dialogo con l’amministrazione?
Specifici settori dei Musei stanno coinvolgendo in queste tematiche vari organismi dell’amministrazione e, pertanto, tutti sono coscienti della gravità della situazione. È sconfortante constatare che, per il momento, manchi un riscontro fattivo al riguardo, nonostante le buone intenzioni che non riescono a concretizzarsi.
Qualche risultato c’è stato
Non si può negare che sia stato ottenuto qualche piccolo risultato su altri fronti, come il ripristino dei giorni-premio legati alle ferie e la revoca dell’addebito a carico dei dipendenti delle mascherine FFP2. Ci sarebbero tante altre tematiche da affrontare: il sistema delle ferie, l’obbligo degli straordinari, il perseverante blocco dei livelli funzionali, la sospensione dei bienni, i turni, ecc.
Operiamo per la giustizia sociale
Non sarà un percorso semplice, ma i rappresentanti ADLV dei Musei, nello spirito di sollecitudine citato da San Giovanni Paolo II nella sua lettera apostolica, continueranno ad operare, come di consueto, con serietà e coscienza all’interno della Sede Apostolica. Tutto ciò nella instancabile ricerca della giustizia sociale che dovrebbe essere alla base di ogni lavoro e, soprattutto, in un clima di dialogo costruttivo con i Superiori.