Necessario un nuovo confronto sul lavoro in Vaticano

Cgil e Mcl in Vaticano, per il lavoro degno ci sia un vero confronto

Papa Francesco riceverà la Cgil mentre ha già ricevuto l’Mcl. No alle disuguaglianze, il suo messaggio. L’Adlv porta avanti le istanze dei lavoratori vaticani e chiede di essere ascoltata nei processi che riguardano salari, pensioni, avanzamenti di carriera

Dieci giorni. Corrono lungo questo stretto arco temporale gli incontri col mondo del lavoro di Papa Francesco. Venerdì ha incontrato il Movimento cristiano lavoratori (Mcl), lunedì 19 invece riceverà 5 mila sindacalisti della Cgil scrivono i giornali. Un modo per ribadire che la tutela dei diritti dei lavoratori rimane centrale per la Chiesa, sempre, ovunque e comunque. Il post pandemia, la recessione che potrebbe arrivare in tanti paesi del mondo rischiano di avere pesanti riflessi sui ceti meno abbienti. L’inflazione che è ripartita in modo sostanziale soprattutto in Occidente sta già d’altronde erodendo i salari, anche di quelli prodotti in Vaticano, sta dando un duro colpo alle pensioni. Come Adlv ribadiamo la nostra piena collaborazione, affinché le istanze di tutti i lavoratori siano adeguatamente rappresentate. 

Landini, uomo delle crisi aziendali

E’ in qualche modo un evento unico e irripetibile l’incontro del Papa con la Cgil, così hanno annunciato giornali e siti web. Il sindacato di Corso d’Italia è guidato da Maurizio Landini, un uomo che arriva dal settore metalmeccanico, un uomo che ha affrontato centinaia di crisi aziendali e che la sinistra italiana considera un punto di riferimento. Ad oggi la Cgil è il sindacato di maggior peso in Italia, ha da poco proclamato uno sciopero assieme alla Uil per il 16 dicembre e fa notare come gli stipendi in Italia da anni abbiano perso il loro potere d’acquisto. Una questione, quella del potere d’acquisto dei salari, che riguarda tutti.

L’Adlv non è un sindacato ma può essere soggetto per la concertazione

Nel 2017 Francesco aveva ricevuto la Cisl affermando che il mondo del lavoro è in rapida trasformazione, ecco perché bisogna rivedere gli schemi, e poi aveva messo in guardia dalle malattie che possono colpire il sindacato: “Nelle nostre società capitalistiche avanzate il sindacato rischia di smarrire questa sua natura profetica, e diventare troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece dovrebbe criticare. Il sindacato col passare del tempo ha finito per somigliare troppo alla politica, o meglio, ai partiti politici, al loro linguaggio, al loro stile. E invece, se manca questa tipica e diversa dimensione, anche l’azione dentro le imprese perde forza ed efficacia”. Dunque, il sindacato faccia il sindacato. L’Adlv non è un soggetto di questo tipo, ma pensiamo che sia nell’interesse di tutti che partecipi ai processi decisionali che riguardano i lavoratori vaticani. Insomma, abbiamo sempre pensato che una forma di concertazione, come avvenuto in Italia e in altri Paesi europei, non possa che avere effetti positivi per tutti.  

No alle forme di sfruttamento

Al Movimento cristiano lavoratori (Mcl) il Papa ha chiesto di essere testimoni della direzione in cui sta andando il mercato del lavoro. “Questo non è solo tempo di raccogliere frutti: è tempo di seminare nuovamente. Ce lo impone la difficile stagione che stiamo vivendo. La pandemia e la guerra hanno reso il clima sociale più cupo e pessimistico. Questo vi chiama ad essere seminatori di speranza”, ha detto Papa Francesco. Il Pontefice ha proposto quindi che “i lavoratori siano di casa nelle parrocchie, nelle associazioni, nei gruppi e nei movimenti; che i loro problemi siano presi sul  serio; che la loro richiesta di solidarietà possa essere ascoltata. Infatti, il lavoro attraversa una fase di trasformazione che va accompagnata. Le disuguaglianze sociali, le forme di schiavitù e di sfruttamento, le povertà familiari a causa della mancanza di lavoro o di un lavoro mal retribuito sono realtà che devono trovare ascolto nei nostri ambienti ecclesiali”. 

Anche in Vaticano serve un confronto continuo lavoratori-dirigenti

I temi su cui è intervenuto il Papa sono molteplici. “Prendere sul serio” i lavoratori significa avere un confronto continuo, costante, assiduo nelle sedi specifiche, che devono essere messe in condizione di lavorare con serenità e con un animo scevro da posizioni preconcette. “Un lavoro mal retribuito” è un concetto molto ampio, ma che può essere riferito a tutti coloro che non hanno un livello retribuito adeguato nonostante abbiano le competenze richieste, oppure situazioni, come quello dei portieri, che in alcuni casi lavorano anche 11 ore al giorno. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *