Tempo di bilanci per l’Adlv, e per guardare avanti. Agosto è tradizionalmente il mese della sospensione lavorativa, ma la nostra Associazione ragiona su cosa ci aspetta. Nostro obiettivo sarà continuare a tutelare gli stipendi vaticani, soprattutto l’impianto salariale da possibili riforme che ne vadano a intaccare il potere d’acquisto. La perdita di un biennio, l’indicizzazione che ha solo recuperato solo in parte il rialzo dei prezzi, il blocco dei livelli e degli straordinari (per la maggioranza) hanno ridotto il potere d’acquisto degli stipendi in Vaticano. Non pensiamo che ci siano margini per ulteriori interventi penalizzanti.
Urgenti nuovi regolamenti
A questo si aggiunga la mancanza di regolamenti ad hoc per tanti dicasteri (in Italia sarebbe la parte normativa dei contratti di lavoro). Senza regole precise che tengano conto e riconoscano le tante professionalità difficilmente si potrà avere una crescita omogenea della nostra comunità di lavoro.
Un’identità attraverso il lavoro in Vaticano
Come sottolineato più volte da Papa Francesco, il lavoro non è solo uno strumento per sostenere la propria famiglia, ma anche una forma di realizzazione individuale. Vedersi riconosciuti anni di studio, di impegno personale può essere fatto anche attraverso norme chiare e dettagliate, come avviene d’altronde dappertutto in Europa. Anche in Vaticano, dunque, si possono fare passi in avanti per avere maggiori certezze in merito di diritto del lavoro.
L’Adlv è per la concertazione
L’Adlv è un organismo elettivo, che si basa sul lavoro volontario di tante persone, e che in questi anni è cresciuto. Come organismo di rappresentanza è bene che faccia parte delle commissioni e degli organismi che si occupano di questioni legate al mondo del lavoro, e non solo agli stipendi in Vaticano, che, per lo più, sono fermi da almeno un decennio. Noi intendiamo la parola “concertazione” in modo positivo, come forma di collaborazione tra dipendenti e istituzioni, convinti che solo così si possano fare passi nell’interesse di tutte le parti.
Più tutele per i disabili e per i malati
E’ importante poi continuare la nostra azione per rafforzare le tutele a favore delle categorie più deboli, a cominciare da chi ha una disabilità, avvicinando le normative vaticane a quelle dei Paesi più virtuosi. Allo stesso tempo non possiamo lasciare indietro le questioni legate alla sanità, affinché tutti possano essere maggiormente protetti, un esempio su tutti è la revisione al ribasso dei ticket.
Dialogo con l’Ulsa
Aspetti questi affrontati di recente in un confronto con l’Ulsa, un organismo che per noi rimane fondamentale per rappresentare le istanze dei lavoratori vaticani. Troppe differenze esistono tutt’ora nei vari dicasteri e uffici, e l’Ulsa deve continuare ad essere luogo dove si elaborano proposte, norme che possano davvero dare vita a un codice unico del diritto del lavoro in Vaticano.