Che cosa vuole l’Adlv? Il Vaticano sia terreno di dialogo

Fa male sapere che c’è chi rifiuta ogni forma di dialogo. L’Assocazione dipendenti laici vaticani ha sempre cercato di entrare nel merito delle questioni, ponendo domande precise, nell’interesse di tutte le parti. Eppure recentemente un alto esponente della Curia romana, in Vaticano, di fronte alle nostre richieste di confronto, avrebbe detto: “Che cosa vogliono questi della Adlv?”.

L’Adlv può essere “parte sociale”

Il problema è che si fa ancora fatica, in alcuni ambienti vaticani, a considerare l’Adlv come ‘parte sociale’, potremmo dire per semplificare. Il nostro non è un discorso sindacale, ma una modalità per rappresentare istanze legate a varie problematiche del personale. Pensare che tutto possa e debba passare per l’Ulsa è semplicistico, e soprattutto rischia di si sovraccaricare il lavoro di quell’ufficio, che ad oggi rimane una camera di compensazione tra uffici e dipendenti. La natura dell’Ulsa è poi diversa rispetto a quella della Adlv. Quest’ultima infatti, nasce ed è espressione dei soli dipendenti e fu riconosciuta come associazione portatrice dei loro interessi, non come controparte “di lotta” ma come associazione che in un’ottica di consultazione può favorire un ambiente di lavoro sano sereno e propositivo.

Il personale vaticano non è solo un costo

Dunque, ci meravigliamo che ci si meravigli, scusate il gioco di parole, del fatto che l’Adlv cerchi il confronto. In qualsiasi ambiente considerare il personale come costo, tra l’altro non sappiamo quale sia la sua reale incidenza sul bilancio vaticano, non porta a grossi risultati, anzi rischia solo di produrre malcontento alla lunga. Che l’Adlv stia suscitando interesse tra non pochi dipendenti è un dato di fatto, segno che ci sono istanze che nascono dal basso.

L’adlv e il taglio del biennio

Agli scettici diciamo che siamo stati noi, a suo tempo, a mettere in luce quanto il taglio del biennio incideva alla lunga sulla carriera lavorativa dei dipendenti vaticani. Quel taglio nei fatti ha colpito dal quarto al decimo livello, escludendo sì tanti redditi bassi ma anche e soprattutto non pochi dirigenti. Un impatto comunque davvero modesto sul bilancio annuale del Vaticano, sul quale sarebbe utile avere maggiori dettagli perché le spese per il personale già in servizio sono state compresse in questi anni. Abbiamo incontrato vari esponenti di vari dicasteri, l’Ulsa, e abbiamo sempre assunto un atteggiamento di sano confronto, siamo sempre entrati nel dettaglio dei problemi, come quando abbiamo chiesto maggiori tutele per chi è differentemente abile, o per le famiglie, o per i pensionati. Questo ci porta a dire che la Adlv deve fare un passo in avanti, deve essere maggiormente considerata anche perché portatrici di istanze che riguardano tutti. 

A giugno l’assemblea Adlv

Dunque chi non vuole confrontarsi di cosa ha paura? Teme che il suo raggio di azione in qualche modo ne sia compromesso, o semplicemente ritiene che si possa trovare di fronte a problemi ai quali non sa cosa rispondere? Una cosa è certa: l’Adlv può camminare solo se conta sulle gambe di tutti. Ecco perché è necessario che ci sia un’ampia partecipazione all’assemblea di giugno.

4 commenti

  1. Cari colleghi,
    molte grazie per il Vostro impegno per tutti noi dipendenti.
    Tutti i membri potranno partecipare all’assemblea Adlv? Si conosce già una data?
    Buon proseguimento e un cordiale saluto.

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