“Cari amici, vi invito ad essere ‘sentinelle’ del mondo del lavoro, generando alleanze e non contrapposizioni sterili”. Sono le parole di Papa Francesco alla Cgil il 19 dicembre del 2022. Un invito che accogliamo anche noi, seppur l’Adlv non sia un sindacato, ma pensiamo che anche in Vaticano si possa parlare di occupazione, di tutela del potere d’acquisto dei salari, di politiche familiari.
In arrivo una revisione degli stipendi in Vaticano?
Non è un mistero che la Spe stia pensando a una revisione del trattamento economico dei dipendenti. In quale direzione? Quella unicamente di risparmiare? E in che misura, visto che ad oggi non si conosce ufficialmente quanto i costi del personale incidano sul bilancio vaticano? Perché non è possibile accedere a tale dato? Ci è stato assicurato che non saranno toccati i diritti acquisiti. I sacrifici d’altronde sono stati già fatti, con la sospensione di un biennio che nei fatti ne ha annullato gli effetti economici sulla paga, il taglio degli straordinari, lo stop alle carriere per la maggior parte dei dipendenti, l’indicizzazione degli stipendi e delle pensioni che ha coperto gli effetti dell’inflazione. Chi dice che il dipendente vaticano è privilegiato commette un errore di valutazione, che rischia di demotivare chi ogni giorno mette energie ed entusiasmi nel proprio lavoro.
Quando i regolamenti?
C’è tutto il tema dei regolamenti. La riforma della Curia romana ha rivoluzionato il Vaticano, ma ad oggi mancano norme certe sul lavoro. Abbiamo l’impressione che non di rado alcune decisioni siano prese in base a sentori personali dei vari dirigenti, invece che in base a principi consolidati basati sulle leggi.
L’Adlv è per il dialogo
Come Associazione dipendenti laici vaticani, organismo voluto da San Giovanni Paolo II, pensiamo che ci siano i margini per un dialogo costruttivo. Un dialogo che pensiamo si possa estendere a settori come il Fas, perché la sanità vaticana è un’importante risorsa che però va rafforzata perché le esigenze sono mutate e le garanzie soprattutto per le fasce più deboli devono essere al passo con la normativa italiana.
Sentinelle per rafforzare il welfare
E’ vero, vogliamo essere sentinelle, ma non solo nel mondo del lavoro, ma anche nel welfare. Quando parliamo di fasce deboli, pensiamo ai diversamenti abili, che siano lavoratori o figli di dipendenti, avvicinando la normativa vaticana a quella italiana. Servono quote anche dedicate per le assunzioni, perché su questo servirebbe una normativa che sia più attinente ai tempi che stiamo vivendo, tempi che ci richiedono di camminare sulla strada dell’inclusività.
L’Adlv sia organo da consultare
E qui veniamo al ruolo dell’Adlv. E’ urgente ribadire che la nostra associazione può e deve essere consultata quando si parla di regolamenti, commissioni che affrontano temi riguardanti qualsiasi tematica relativa al nostro ambiente di lavoro o riforme. Quando negli anni ’80 l’associazione nacque, aveva questo compito, ed è bene che lo recuperi. Un compito che è in capo all’esecutivo, ai delegati, ma anche a tutti gli iscritti, perché l’Adlv è un’associazione di volontari che vive sulle gambe di tutti.